Dopo l’annuncio
di una degustazione, a New York, di un vino fatto con il “Foja Tonda,” Pierluigi Salvatore ha
scritto un commento che ha ovviamente sconvolto i responsabili dell’azienda
Albino Armani. Giampiero Sappa, Sales
& Marketing Manager della cantina, mi ha inviato un documento per
l’iscrizione del vitigno Foja Tonda (alias Casetta) nel “Catalogo Nazionale
delle Varietà di Viti” (nel 2002), e questo mi pare scaccia via ogni
suggestione che il Foja Tonda (Casetta) sia un Merlot in maschera. Ecco un brano significativo:
Presente in Vallagarina sia nella parte trentina
che in quella veronese da tempi immemorabili [ha! va’ indietro, Merlot!], ebbe una discreta diffusione, fino ai primi anni settanta. La zona storica dove era maggiormente diffuso
erano i conoidi calcarei della Val Cipriana e della Val San Valentino, tra i
paesi di Marani e Santa Margherita nel comune di Ala. In zona si ritiene che il nome CASETTA derivi
dall’antico soprannome di una famiglia di Marani, per questo viene chiamata
anche con il sinonomo di MARANELA. Oggi
questa varietà è presente su piccole superfici in vigneti di 40 – 70 anni,
lungo tutta la Vallagarina...
Ed anche:
Varietà di riferimento: Lambrusco a foglia frastagliata o enantio.
È chiaro che
questo documento spetta a stabilire, senza nessun dubbio, le credenziali
d’antichità e autoctonia, se esiste il vocabolo. La descrizione enfatizza quasi ad eccesso la
provenanza trentina del vitigno, perfino a “Maranela” senza geminazione. E ci attrae con speranze di assaggiare un
giorno un bel vino da vigne vecchie, rafforzato dal giudizio organolettico che
fa venire l’acquolino in bocca:
Colore: rubino-violaceo intenso
Profumo: fruttato-vinoso [vinoso! Sono vinto!], con sentori di mora e prugna, leggero accento speziato di tabacco,
con l’invecchiamento si accentua la nota speziata di tabacco e quella
cuoio-minerale
Sapore: di buon corpo e buona consistenza, secco,
leggermente tannico, molto sapido, con un finale piacevolmente amarognolo
Allora. Questo vitigno sembra bellissmo, con più
“personalità” del Merlot, all’eccezione della sua incarnazione di Pomerol,
certamente. E anticipo la degustazione a New York come un bambino aspetta Babbo Natale.
La questione è
chiusa o no? Sia Casetta sia Foja Tonda, non possiamo chiamarlo un vitigno veramente autoctono?
Ciao Terry, grazie per la citazione ma.... il commento a proposito della Foja Tonda nel tuo post precedente è di Pierluigi Salvatore http://www.pierovini.blogspot.com/
e non mio :)
Posted by: Marco | September 12, 2006 at 03:59 AM
Gulp.
Mi dispiace! Ero stanco e la mente un po' strapazzata.
Pierluigi, perdonami.
Posted by: Terry Hughes | September 12, 2006 at 06:31 AM
Penso che la questione sia perfettamente chiusa!!
Il mio dubbio era nato perchè nel 2003, partecipando ad un seminario sul marketing del vini ad Orvieto, un professore della Facoltà di Agraria di Firenze ci spiegò l'aneddoto del merlot-foglia tonda come tentativo di lanciare un prodotto autoctono dal fascino molto forte (i fautori dell'autoctonìa tirarono addirittura in ballo degli affreschi rinascimentali raffiguranti tralci con foglie tondeggianti).
Il mio era un dubbio ora del tutto fugato, sono contento che esista un altro autoctono da scoprire...non vedo l'ora di trovarmelo d'avanti!!
Buona Salute a Tutti!!
Posted by: pierovini | September 13, 2006 at 01:41 AM